tramortire
verbo

coniugazione

  1. ridurre allo stato di incoscienza o anche stordire in modo profondo generalmente con l'infliggere un forte colpo (talvolta e in senso figurato nel morale, nei sentimenti, emozioni, ecc.) o anche con il ricorso ad agenti chimici, detto di uomini e, più raramente, di animali
    • tu dici di averla ammazzata, ma secondo me quella mosca non sei neppure riuscito a tramortirla
    • i ladri hanno tramortito l'intera famiglia, gatto compreso, con il cloroformio
    • la notizia fu così tragica da tramortirlo come avrebbe fatto un mattone crollatogli in testa
  2. (familiare) annoiare a morte o intontire e confondere, specie con chiacchiere insulse; rintronare
    • il suo metodo per farsi amare dalle donne, scommetto, è quello di tramortirle a tal punto di parole da ridurle in automi privi di volontà

      coniugazione (ausiliare: essere)

  3. (letterario) precipitare al suolo abbandonato dalle forze e incosciente, come privo di vita; svenire, stramazzare
  4. (letterario) essere profondamente stordito per un colpo ricevuto o una violenta emozione
    • Scurpiddu tramortiva un po', ma riprendeva subito la lotta (Luigi Capuana, Scurpiddu)
sillabazione
tra | mor | tì | re
pronuncia

(IPA): /tramorˈtire/

etimologia

verbo parasintetico, derivato di morto; il prefisso tra- in questo caso ha valore attenuativo

sinonimi contrari parole derivate
traduzione



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